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maradona vs messi

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Messaggio Da ciro Dom Apr 11, 2010 1:15 pm

secondo voi messi puo superare il grande diego armando maradona Question
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Messaggio Da jetfire Dom Apr 11, 2010 8:16 pm

si e' molto meglio di maradona cheers
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Messaggio Da ciro Lun Apr 12, 2010 7:32 pm

si vede che non hai mai visto maradona? secondo me messi non e nemmeno il tacchetto della scarpa di diego Laughing
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A Cinzia Lampo piace questo messaggio.

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Messaggio Da jetfire Lun Apr 12, 2010 8:02 pm

ma lascia perdere, non ho mai visto maradona?no coment Sleep Sleep
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Messaggio Da cagliostro2574 Lun Apr 12, 2010 10:41 pm

raga mi RACCOMANDO i TONI!! ok2

ricordatevi sempre che sono ENTRAMBI ARGENTINI e 1 è il COACH dell'altro

l'unica cosa che posso dire e che sono 2 campioni che non possono essere messi nello stesso piano, poiche appartengono a 2 era diverse, dove si giacavano 2 calci completamente diversi!!

se proprio vogliamo ricordare, ekko i 20 che FANNO STORIA

1. Pelè (Brasile) Semplicemente "o Rey", il migliore, il più grande, un vero fenomeno in campo e nella vita. Esordisce giovanissimo in nazionale, segna una doppietta nella finale mondiale in Svezia contro i padroni di casa (il Brasile vincerà la finale per 5-2) e assurge al ruolo incontrastato di campione ammirato in tutto il mondo.
Inutile ricordare la sua classe, la sua potenza, la sua fantasia e la visione di gioco: è semplicemente Pelè!

2. Diego Armando Maradona (Argentina) Debutta anche lui giovanissimo in nazionale (16 anni) e si fa notare per la tecnica sopraffina e un piede sinistro da favola.
Forse il più grande per quello che riguarda dribbling, fantasia e calci da fermo.
Passa alla storia soprattutto per la partita dei mondiali 86 in Messico contro l'Inghilterra: segna due reti, la prima sfruttando il suo repertorio di finte, dribbling e tecnica saltando mezza squadra inglese; il secondo con un colpo da pallavolista divenuto poi famoso come "la mano di Dio".
Genio e sregolatezza in campo e fuori.

3. Johan Cruijff (Olanda) Un giocatore incredibile: se non ci fosse stato lui non avremmo avuto l'Olanda del calcio totale.
Incarnava perfettamente il prototipo di calciatore moderno: dotato di grande fantasia e talento, sapeva ricoprire tutti i ruoli, il suo grande dinamismo consentiva alla squadra di averlo come riferimento in tutti i settori.
Considerato da tutti i cronisti sportivi negli anni 70 come il naturale successore di Pelè sul trono di migliore del mondo, contribui in modo determinante alla nascita del mito dell'Ajax e della propria nazionale.

4. Alfredo Di Stefano (Argentina)
E' stato uno dei più titolati calciatori della storia del calcio europeo.
Fece parte del mitico Real degli anni 60, vinse il pallone d'oro e quant'altro vi era da vincere sia a livello di squadra che di singolo.
Inizialmente giocò con la sua nazionale (con la quale vinse anche il titolo di campione sudamericano), poi fu naturalizzato spagnolo.

5. Franz Beckenbauer (Germania Ovest)
Fu il regista difensivo di Bayern Monaco e nazionale.
Giocatore elegante e "celebrale": era rarissimo vedere il Kaiser (era il suo soprannome) sprecare palloni o sbagliare una partita.
Un leader assoluto in campo e negli spogliatoi.
Particolare non trascurabile: dalle sue avanzate spesso nascevano i goals.

6. Michel platini (Francia) Indubbiamente il più grande campione di calcio mai espresso dalla francia (Aspettando Zidane....) e a lungo in competizione con Maradona nel campionato Italiano.
Sicuramente Platini e Maradona rappresentarono il meglio di quella generaziona calcistica.
Classico centrocampista con il vizio del goal (facilitato in questo da una grande capacità tecnica e balistica), raggiunge l'apice della carriera nel 1984, quando guidò la sua nazionale alla conquista del titolo europeo, segnando la bellezza di 9 goals in 5 partite.

7. Garrincha (Brasile) Tutti i maggiori cronisti sportivi lo inseriscono nelle loro formazioni ideali, questo perchè Garrincha fu il più grande dribblatore della storia: con la particolarità di una gamba più corta dell'altra (ricordo di un'infanzia di stenti), riusciva ad ingannare tutti i difensori e scendere lungo la fascia lasciandoseli dietro come birilli.
Ha dato vita ad alcune delle più belle azioni della storia del calcio.

8. Ferenc Puskas (Ungheria)
Uno dei più grandi giocatori che abbiano mai giocato nella coppa del mondo.
Fu il capitano della grande Ungheria che in quegli anni (50/60) dettava legge in Europa.
Costretto all'esilio dalla sua terra in seguito all'invasione sovietica, trovò rifugio in Spagna, dove divenne uno dei simboli del grande Real.

9. Eusebio (Mozmbico/Portogallo) Sicuramente il più grande calciatore nato in Africa.
Nazionalizzato portoghese, la "Pantera nera" è stato riconosciuto da tutti come uno dei più grandi talenti mai espressi dal calcio.
Nel suo palmares anche un pallone d'oro.

10. Lev Yashin (URSS) La grandezza di Yashin è facilmente descrivibile: è l'unico portiere ad essersi aggiudicato il pallone d'oro.
Giudicato come il miglior portiere di sempre, il "ragno nero" (soprannome dovuto alla sua divisa, completamente nera) aveva la capacità di ipnotizzare gli avversari nelle uscite e nei calci di rigore.

11. George Best (Irlanda del Nord) Best per molti anni fu indicato come il "calciatore completo".
Sue caratteristiche erano un controllo di palla pressochè perfetto, passagi calibrati per i compagni e numeri furoi dall'ordinario.
Unico nord irlandese a vincere il pallone d'oro.

12. Marco Van Basten (Olanda) L'olandese aveva tutto: grazia e forza, supremazia nello stacco aereo e istinto predatorio negli ultimi metri.
Sfortunatemente una caviglia perennemente infortunata lo ha costretto al ritiro quando ancora aveva molto da dare al calcio.
Per chi non lo avesse visto, il goal a volo agli europei dell'ottantotto contro la Russia è l'esempio più lampante della classe di Van Basten.

13. Bobby Charlton (Inghilterra) Con l'avvento del 4-4-2 Charlton fu convertito da attaccante puro a centrocampista d'attacco: in questo ruolo fu uno dei giocatori più determinanti per la conquista del titolo mondiale del 1966.
Determinante veramente fu nella partita contro il Portogallo di Eusebio, quando segnò ben due goals.

14. Zico (Brasile) Fu soprannominato il "Pelè bianco" per il tocco vellutato e la tecnica sopraffina.
Guidò il Brasile in tre campionati del mondo, non riuscendo a vincerne neppure uno.
Passato alla storia per le sue punizioni letali e balisticamente perfette.

15. Zinedine Zidane (Francia) Espressione del calcio moderno, unisce una tecnica deliziosa ad una resa atletica eccezionale.
Presente in ogni zona del campo, imposta il gioco e si fa trovare come punto di riferimento in ogni fase di costruzione di gioco.
Difetta forse un poco in zona tiro, più che altro per il fatto di provare poco la conclusione personale.
Essendo ancora in attività può rimontare la classifica.

16. Franco Baresi (Italia) 81 volte in nazionale, bandiera del Milan, presente in 3 campionati del mondo, Baresi è stato forse il giocatore simbolo dell'italia negli anni 80/90.
Difensore corretto ed elegante, fu un grande interprete del calcio di Sacchi.
Forse il più grande difensore moderno, ha unito alle doti calcistiche anche un comportamento esemplare nella vita.
Toccanti le lacrime di Pasadena dopo la sconfitta ai rigori nella finale mondiale col Brasile.

17. Bobby Moore (Inghilterra) Vera e propria leggenda inglese.
Difenssore di classe e con il piglio di leader fu uno dei giocatori determinanti nell'affermazione ai mondiali del 66.

18. Roberto Rivelino (Brasile) Forse il giocatore che maggiormente segnò il campionato mondiale del 1970 in Messico.
Il Brasile conquistò la sua terza coppa e Rivelino fu battezzato "Patada atomica" per il suo esplosivo tiro di sinistro, che cercava di utilizzare tutte le volte che si avvicinava all'area di rigore avversaria.
Ala sinistra, come tutti i campioni brasiliani era dotato di un'ottima tecnica, cui univa un tiro velenoso e potente.

19. Don Elias Figueroa (Cile)
Nato nel 1946 in Cile, Elias Figueroa è a tuttoggi considerato il più grande difensore sudamericano.
Simpaticamente soprannominato "Don Elias", deve la sua fama all'eleganza innata, al perfetto controllo di palla e alla prestanza fisica.

20. Gerd Muller (Germania Ovest) Capace di segnare 68 reti in 62 presenze con la nazionale del suo paese, Muller rappresenta il prototipo di centravanti duttile.
Capace di disimpegnarsi bene in ogni situazione, giocatore coriaceo e tenace.
Lo ricordiamo nella ormai leggendaria "Italia-Germania 4-3".
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