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Storia di un mito Marusan-Bullmark

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Messaggio Da machinesaurer Mar Feb 10, 2009 12:53 pm

Marusan era un produttore di giocattoli giapponese del dopoguerra. Nel 1964 realizza un Godzilla in latta, e due anni dopo la prima versione in vinile. E’ l’inizio di un’epoca creativa e intensa, in cui i fantastici kaiju (mostri giapponesi) del piccolo e grande schermo prendono forma, divenendo gli oggetti preferiti dei bambini. Tanto che, si diceva scherzosamente, volevano solo “riso e vinile”.

Nel 1970, due anni dopo la chiusura di Marusan, Koutaro Ishida nipote del presidente di Marusan con altri ex-impiegati della stessa ditta fondano Bullmark. Si riprende a produrre figure in vinile dagli stampi originali Marusan, ed a sviluppare nuovi progetti di ispirazione cinematografica e televisiva. E’ ormai un
grande business, in grado di influenzare anche le scelte artistico-organizzative dell’industria dello spettacolo.

Quando poi diventa disponibile la tecnologia die-cast (stampo a iniezione) per la produzione di giocattoli in metallo, si assiste ad un improvviso assalto mediatico di mostri meccanici. Nel ’73 la serie Kyashan, l’eroe androide in lotta contro i robot, è fra le ultime produzioni Bullmark ancora interamente in vinile.

Nel ’74 Bullmark registra con il nome “Zinclon” (Zincron) un’innovativa tecnica di stampaggio dello zinco, per produrre oggetti di maggior dimensione.

Lo stesso anno la Toho gira il film “Godzilla contro i robot”. E così nasce il MechaGodzilla BP16, inizialmente in versione Kit di montaggio. Tra le prime realizzazioni oltre alla serie Godzilla, ricordiamo anche Curricular Machine, Rockbat e Blazer (’75), action figures del mondo televisivo.

Nel ’76, per contrastare la concorrenza del robot magnetico-componibile Jeeg di Go Nagai, il cui giocattolo era prodotto da Takara, è richiesto a Tetsu Kariya un nuovo adattamento anime di un suo precedente manga tradizionale. Nasce così Diapolon, la triade di robot dalle componenti intercambiabili, e l’eccezionale Bullmark BP24.

Dopo aver impresso in modo indelebile il proprio marchio nella storia del giocattolo, nel ’77 Bullmark chiude l’attività, lasciando alcune serie incomplete, ma anche un’importante eredità tecnico-artistica.
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